Fonti energetiche in ordine prioritario

In Svizzera il riscaldamento e il raffreddamento degli edifici è responsabile di un terzo delle emissioni. L’ampliamento delle reti termiche in grado di utilizzare calore residuo ed energie rinnovabili cela un grande potenziale per la decarbonizzazione del fabbisogno termico (calore e freddo). Spesso le grandi città dispongono già di reti termiche, alimentate principalmente con il calore generato dagli impianti di incenerimento dei rifiuti urbani (IIRU). Parallelamente dovrebbero essere sfruttate anche altre fonti di calore residuo, tra cui fonti di energia ad alta temperatura non trasportabile (calore generato dagli IIRU o dalle industrie), seguite da fonti energetiche a bassa temperatura non trasportabili come acque di scarico, acque lacustri e acque di faglia nonché fonti di energia non legate a un sito specifico (suolo, sole, aria, legno ecc.).

Calore residuo industriale

Molti processi industriali, come per esempio l’operatività dei centri di calcolo, rilasciano calore residuo che può essere sfruttato. In futuro una parte considerevole del calore dissipato dal centro di calcolo di Opfikon/Rümlang sarà utilizzato per l’approvvigionamento termico della circostante area residenziale attraverso la rete termica «Energieverbund Airport City» e il suo partner contrattuale EBL (società cooperativa Elektra Baselland). Così facendo, a lungo termine sarà possibile coprire un fabbisogno termico pari a 18,5 MW di riscaldamento e 14,8 MW di raffreddamento. Ciò consentirà di risparmiare 15'000 tonnellate di CO2 all'anno.

Acqua lacustre

Anche le acque di laghi e fiumi celano un potenziale di sfruttamento termico per gli insediamenti circostanti, che altrimenti sarebbero riscaldati con gasolio o gas naturale. Il Lago di Bienne, per esempio, rappresenta un’importante fonte di energia con un potenziale di circa 10'000 terajoule (TJ) per quanto riguarda il riscaldamento e circa 2'300 TJ per il raffreddamento. Il progetto della Energie Service Biel ESB costituisce il primo caso di sfruttamento delle acque lacustri di questo ordine di grandezza nel Canton Berna e fornisce energia termica dall’autunno 2022. Presso la centrale termica sono installate tre pompe di calore da 1'400 kW che immettono nella rete di teleriscaldamento il calore delle acque del lago e il calore dissipato dalla rete di raffreddamento. Alcune caldaie contribuiscono a coprire i picchi di carico in caso di temperature esterne molto rigide e fungono da backup in caso di interventi di manutenzione. Il progetto mira a ridurre le emissioni annue di CO2 dell’80%.

Calore dalle acque di scarico

Gli impianti di depurazione delle acque di scarico (IDA) dispongono di grandi potenziali termici che possono essere sfruttati tramite scambiatori di calore collegati alle acque non trattate di un grande canale di raccolta oppure dalle acque di scarico dopo il trattamento. In Svizzera sono già in funzione oltre 100 di questi sistemi. Per uno sfruttamento redditizio dell’energia delle acque di scarico è decisiva la vicinanza tra i consumatori di calore e l'IDA. È quanto emerge dal progetto CAD STEP per la realizzazione di una rete termica a bassa entalpia per l’approvvigionamento dell’area attorno all’IDA di Yverdon-les-Bains. Con la trasformazione dell’IDA, entro il 2033 la capacità di trattamento sarà portata da 45'000 a 70'000 abitanti equivalenti e il volume di immissione di acqua trattata passerà da 3,5 a 5 milioni di metri cubi. L’energia termica sarà trasportata tramite una rete di tubazioni sotterranee fino ai consumatori finali, presso i quali saranno messe in funzione delle pompe di calore per ottenere il livello di temperatura desiderato (circa 55–65 °C). Complessivamente, il 60–70% dell’energia fornita proverrà dall’acqua trattata.

Calore residuo dall’acqua potabile

Anche le aziende di approvvigionamento idrico rivestono un ruolo importante nell’approvvigionamento di calore a livello locale: tramite pompe di calore, infatti, l’acqua potabile può essere sfruttata in maniera efficiente per il riscaldamento. Ed è proprio quello a cui hanno pensato i responsabili dell’Azienda Multiservizi Bellinzona (AMB) quando hanno dovuto chiudere e riconvertire la loro captazione di acqua freatica nel cuore della città di Bellinzona. Sfruttando il calore generato da queste stazioni di pompaggio, da novembre 2019 diversi edifici pubblici nei dintorni sono stati collegati a una rete termica.

Programma Teleriscaldamento della Fondazione KliK

Condizioni di incentivazione:

La rete termica si trova in Svizzera ed è oggetto di una nuova costruzione, di un ampliamento o di una conversione dalle energie fossili a quelle rinnovabili o al calore residuo. Danno diritto agli incentivi le seguenti fonti di energia:

• Calore residuo da acqua o acque di scarico

• Calore residuo industriale

• Calore residuo da IIRU

• Biomassa

Semplice procedura di richiesta online:

1. Iscrizione e presentazione della domanda di progetto

2. Verifica dell’idoneità

3. Contratto di partecipazione

4. Messa in servizio e monitoraggio

5. Pagamento annuale del sussidio

Sito web (con calcolatore dei sussidi): waermeverbuende.klik.ch/it/

Contatto: waermeverbuende@neosys.ch

Reti termiche del futuro

Le reti termiche del futuro saranno probabilmente molto diverse dal modello tradizionale. Grazie alla digitalizzazione l’esercizio delle reti potrà essere analizzato e ottimizzato. L’amministrazione e la regolazione di questi sistemi sempre più complessi saranno semplificate. La chiave per la decarbonizzazione risiede infatti nel cumulo delle piuttosto volatili fonti di energia rinnovabile e nella loro integrazione, in particolare per quanto riguarda le capacità di accumulo. La densificazione urbana e il crescente fabbisogno di raffreddamento aumenteranno inoltre il potenziale delle reti termiche (a bassa temperatura). Tutto ciò consentirà di mettere a disposizione una notevole quantità di energia con minori emissioni di carbonio, permettendo inoltre l’adeguamento ai mutati fabbisogni di riscaldamento e raffreddamento degli edifici.