In ogni cantiere viene prodotto materiale di scavo che deve essere rimosso. Solitamente questo lavoro è svolto da autocarri diesel, che trasportano fino al punto di smaltimento la terra caricata nei loro cassoni da escavatori diesel. Nel un grande cantiere di Carouge, nella zona di Ginevra, la situazione è leggermente diversa.

È qui che l'impresa ginevrina Serbeco, specializzata nella gestione dei rifiuti e nel riciclaggio, propone una soluzione ecologica: In cantiere, la logistica del materiale di scavo è al 100% elettrica. La terra rimanente viene trasportato con un camion elettrico al vicino impianto di smaltimento di La Praille.

Presso l'impianto, che dispone di un proprio collegamento ferroviario, il materiale viene caricato su vagoni ferroviari utilizzando un escavatore elettrico – sussidiato dalla Fondazione KliK. Una locomotiva ad esercizio elettrico di Serbeco manovra i vagoni fino al collegamento con le FFS. I treni FFS trasportano infine il materiale fino al sito industriale di La Poissine, sul lago di Neuchâtel, dove viene trasferito su chiatte e riversato nel lago.

Più sicurezza e qualità della vita

L’"elettrificazione" di un grande cantiere urbano come quello di Ginevra ha un ruolo esemplare nel settore e offre numerosi vantaggi per l’ambiente e gli abitanti. Adottando questa soluzione è stato possibile ridurre le emissioni generate dal trasporto del materiale di scavo di oltre 1300 tonnellate di CO₂ rispetto al tradizionale processo di rimozione mediante autocarri.

Poiché la terra viene trasportata fuori dalla città via treno, il traffico di autocarri attorno al cantiere è notevolmente diminuito, infatti per l’intera durata del progetto sono state registrate circa 9000 corse di autocarri in meno. Infine, ma non meno importante, l’infrastruttura per lo smaltimento sostenibile sviluppata da Serbeco può essere utilizzata per altri progetti di costruzione nel quartiere. Il modello di collaborazione dovrebbe ispirare anche altri attori del settore edile.

Programma di incentivazione

"Veicoli da cantiere elettrici"

Siete interessati a una macchina edile elettrica e desiderate un sostegno finanziario? Si iscriva subito al programma: in caso di messa in funzione entro la fine del 2024, riceverà un contributo d’investimento.

Saperne di più
Il contributo della Fondazione KliK: incentivazione dell’escavatore elettrico

La macchina elettrica di Serbeco che carica gli autocarri e i treni con il materiale estratto è stata sovvenzionata dalla Fondazione KliK nell’ambito del programma di incentivazione "Veicoli da cantiere elettrici". Si tratta di un escavatore elettrico Sennebogen 835M, acquistato da Serbeco presso il produttore e distributore svizzero Kuhn.

Abbiamo chiesto a Pascal Bayard, responsabile del settore dei macchinari (diesel ed elettrici) per la movimentazione dei materiali presso Kuhn Svizzera SA, perché Serbeco utilizza proprio questa macchina, quale ruolo svolgono le macchine edili elettriche nel settore e perché la sua impresa punta molto sull’elettrificazione. 

Sig. Bayard, in che misura lei e i suoi clienti traete beneficio dai programmi di incentivazione? 
Noi di Kuhn Svizzera SA siamo convinti che l’incentivazione di macchine edili elettriche sia un fatto straordinario sia per i clienti che per l’ambiente. Di conseguenza pubblicizziamo molto il programma di incentivazione e spingiamo con convinzione il mercato in questa direzione. La manutenzione dei macchinari elettrici costa fino al 50% in meno. Sono più affidabili, hanno una maggiore durata di vita e si guastano molto meno rispetto alle macchine diesel. Tuttavia, poiché i costi di acquisto di queste macchine sono relativamente più alti, il sostegno finanziario del programma di incentivazione è molto importante.  

Da quando Kuhn Svizzera SA si impegna nel campo delle macchine edili elettriche? 
L’impresa Sennebogen, leader mondiale nel settore dei movimentatori, costruisce ad esempio escavatori elettrici da oltre 50 anni, perché la prima gru per letame realizzata da Erich Sennebogen 72 anni fa aveva già un motore elettrico. La Kuhn è stata fondata circa 50 anni fa e quindi sin dall’inizio della nostra attività trattiamo anche macchine edili elettriche. Per lungo tempo sono state utilizzate solo macchine a cavo per impieghi stazionari e semi-mobili, ma ora vanno sempre più per la maggiore quelle mobili a batteria. Il nostro catalogo include anche questi prodotti, che però sono ancora molto più costosi di quelli a cavo. 

A quali gruppi target vi rivolgete e quali sono le loro esigenze? 
Le macchine a cavo vengono utilizzate prevalentemente da imprese che commerciano ferro e rottami, nei porti, come ad esempio quello di Basilea sul Reno, oppure in aziende che operano nel campo del riciclaggio con punti di smistamento come presso Serbeco a Ginevra. Attualmente le macchine mobili alimentate solo a batteria possono rimanere in esercizio da 6 a 8 ore. In questo caso i nostri gruppi target sono le città e le imprese di riciclaggio cittadine, che intendono raggiungere gli obiettivi climatici prefissati. 

Serbeco possiede un escavatore elettrico Sennebogen 835M fornito da voi. Quali sono le caratteristiche che contraddistinguono questa macchina e perché Serbeco utilizza proprio questa? 
Per le operazioni di trasbordo dei materiali di scavo dai cantieri, Serbeco aveva bisogno di un escavatore con un braccio molto lungo (portata 18 metri). Il materiale dello scavo è inoltre relativamente molto pesante, perché può raggiungere anche le 5 tonnellate. Per poter sollevare questo peso con una tale lunghezza di braccio ha scelto proprio questa macchina.

Quali ritiene siano le sfide legate all’applicazione dell’elettromobilità in questo settore? 
Il futuro delle macchine edili sarà in ogni caso elettrico, ma sono in corso anche degli esperimenti con l’idrogeno. Tuttavia, gli sviluppi tecnologici non saranno completati da un giorno all’altro e continueranno a generare costi elevati ancora per diversi anni. Pertanto è davvero un peccato che il programma di incentivazione della Fondazione KliK abbia una durata limitata. Siamo decisamente a favore di incentivazioni di maggiore durata. In questo ambito anche la politica svolge un ruolo importante nel creare buone condizioni quadro per l’elettrificazione dell’industria edile. 

Serbeco: Impresa di Ginevra per la gestione dei rifiuti e il riciclaggio

Serbeco è un’azienda a conduzione familiare con sede a Satigny, Ginevra, Svizzera. Da oltre 40 anni Serbeco offre soluzioni complete per la raccolta, il trasporto, lo smistamento e il riciclaggio di rifiuti nella regione di Ginevra. Serbeco si impegna a favore della sostenibilità e dell’ecologia. Tra gli obiettivi dell’impresa vi sono la riduzione della quantità di rifiuti e la tutela delle risorse. L’azienda raccoglie e trasporta rifiuti di ogni tipo, dai materiali di demolizione e i rifiuti ingombranti fino ai rifiuti domestici e industriali. Serbeco gestisce vari impianti di separazione e centri di riciclaggio, nei quali i rifiuti vengono smistati in modo efficiente e riciclati. www.groupe-serbeco.ch

Gruppo Kuhn: Gli specialisti delle macchine edili

Il gruppo Kuhn è stato fondato nel 1973 e da allora questa azienda a conduzione familiare è cresciuta continuamente. La sede principale si trova in Austria e Kuhn Svizzera SA è una delle dodici sedi internazionali. L’impresa è attiva nei settori della costruzione, del trasporto, dello stoccaggio e della logistica. Il portafoglio comprende macchine edili di alta gamma di rinomati produttori come Komatsu, Powerscreen, Sennebogen, SBM, FRD, Pronar, e dumper elettrici Kuhn. L’attività dell’impresa si concentra principalmente sul lavoro orientato al futuro nell’edilizia, nel riciclaggio, nel trasbordo di materiale e anche nella raccolta di tronchi di legname e nel relativo trasbordo.Per questo motivo la gamma di prodotti include anche numerose macchine edili elettriche. www.kuhn-gruppe.ch